Il Carnevale nelle Dolomiti, inusuale e caratteristico, tra maschere in legno con grandi baffi, campanacci e scopa in saggina e ancorate tradizioni paesane, è una festa molto sentita dalle nostre parti.
Tra carri, spettacoli, balli, maschere in legno, figure allegoriche con vecchi costumi, a volte colorati, a volte mostruosi, che si aggirano per le strade dei meravigliosi paesi montani, donando un fascino particolare alla fredda atmosfera invernale di questi posti, non potete dimenticarvi a casa la vostra macchina fotografica.
Potrete immortalare la Zinghénesta, la ragazza più bella del paese e simbolo femminile del carnevale dolomitico. A Canale d’Agordo si tiene ogni anno “La Zinghenesta, Carnevàl de Canàl“, la festa in piazza con balli e folklore è una tradizione che si tramanda da generazioni, tra sfilate di maschere lignee e vari personaggi, dove la Zinghénesta danza in compagnia degli ammiratori e di altre figure tradizionali. L’appuntamento è sempre per l’ultima domenica di carnevale.
E poi, a Fornesighe, c’è la Gnaga, la vecchia rugosa, che si aggira per il paese, arrancando e portando sulle spalle un ragazzotto spavaldo, con al seguito un corteo di maschere tradizionali: i musicisti, gli sposi, l’ampezana. Tutto mentre, lungo le vie illuminate del piccolo paesino, arroccato su un costone, gli artigiani intagliano le maschere in legno, per il concorso dei volti lignei, e fuori dalla vecchia latteria, turisti e paesani si mescolano, passeggiando e scaldandosi con ottimo vin brulè e si godono il meraviglioso panorama su Tamer, San Sebastaino e Spiz di Mezzodì.
La Gnaga di oggi nasce da un lunga tradizione che ha avuto origine nel 1897 per iniziativa di Valentino Toldo detto “Nin di Rosa” che prese spunto da romantiche tradizioni svizzere, paese dove era emigrato. Prendendo dalla culla il piccolo figlio compì per primo assieme ad altri amici la passeggiata per le vie del piccolo borgo, destinata ad essere ripetuta poi dai coscritti e a diventare la numerosa sfilata di oggi… …la “Gnaga”!
Per il fine settimana della Gnaga 2019 ci saranno tutte le maschere tipiche dolomitiche, che potranno essere ammirate il 2 e 3 febbraio 2019 durante il Concorso dei volti lignei dei carnevali di montagna, al termine del quale viene eletta la figura più bella e verrà poi decretata la “morte del Carnevale”.
Non mancano poi i Rollàte, l’emblema del Carnevale di Sappada (Plodar Vosenòcht), omaccioni burberi, ricoperti di folte pellicce d’orso e pantaloni a righe da galeotto, che sfilano lungo le vie del centro cittadino, per tutto il periodo di carnevale, dal 24 gennaio al 7 febbraio.
Il carnevale sulle Dolomiti è molto sentito, e spesso è momento culturale, durante il quale ammirare vere e proprie opere d’arte e d’artigianato, capolavori intagliati a mano, che accompagnano le maschere nei lunghi e chiassosi cortei carnevaleschi.
Persino le piste da sci, in questo periodo, sono frequentate da persone truccate, che scendono a valle con fiaccola in mano, a Sesto o San Candido per esempio. Capita anche di incontrare la principessa Sissi e Francesco D’Asburgo, nella caratteristica rievocazione di Madonna di Campiglio.
Più a valle, nel bellunese, a Sedico e Castion, si tengono le tradizionali sfilate di carri allegorici, con una ricca lista di manifestazioni collaterali. Dal 2 febbraio al 10 marzo si terrà il Carnevale di Sedico che avrà il momento clou Domenica 17 febbraio 2019, dalle ore 13.30 in Piazza Vittoria, con la Passerella delle mascherine sul palco e alle ore 14.30 il Carnevale dei bambini, con sfilata dei carri e gruppi delle scuole di Sedico e la partecipazione straordinaria del Gruppo Mascherato di COMELICO, con spettacoli di animazione, Truccabimbi con le Fate in Festa e spettacolo con bolle di sapone.
Chi sceglie le Dolomiti, da fine gennaio a inizio marzo, si prepari dunque, perché le figure allegoriche della Gnaga, del Matazin, della Zinghénesta e dei Rollate saranno pronti a spaventare bambini e inondare le piazze dei nostri paesini di montagna, con parate, frastuoni carnevaleschi, musica e brindisi a suon di vin Brulè.